MarsalaWine 2013, salotto enogastronomico internazionale, si è tenuto a Marsala – città europea del vino – dal 5 al 7 luglio. Degustazioni, show cooking, tipicità del mediterraneo, arte, musica e Social Lounge, mi hanno accompagnata durante questi tre giorni di scoperta di un territorio e della sua storia.
Marsala, città di sole e mare, con la sua atmosfera lucente e magnetica, i suoi vini e piatti, era rimasta nel mio cuore dall’ ultimo viaggio in Sicilia, alla scoperta di vini e vignaioli, e non potevo perdermi l’occasione di tornarci.
Il programma di questa prima edizione di MarsalaWine è stato intenso, ricco di degustazioni ed eventi culinari, e mi ha trasportato in un mondo davvero intenso di emozioni.
Diversi gli incontri da segnalare, come le visite a cantine dell’area marsalese, in particolare le cantine Florio, cantina monumentale, dove il concetto di enoturismo è certamente al primo posto e dove i racconti legati alla famiglia fondatrice e alla produzione di Marsala, sono stati “abbinati” sapientemente alle degustazioni del Marsala “Baglio Florio”, “Donna Franca” e “Passito di Pantelleria”.
Apprezzatissima anche la visita alle cantine Marco De Bartoli. Cantina storica di famiglia dall’800, con vigneti prevalentemente coltivati a Grillo, con basse rese (2kg/ceppo) allo scopo di ottenere uve di alta qualità in equilibrio, utilizzate, in base al momento della raccolta, per lo spumante metodo classico o per il Marsala.
L’azienda pratica sovescio, non usa fertilizzanti chimici, ed interviene il meno possibile in vigna. Vengono utilizzati lieviti autoctoni e pochi solfiti. Interessante il Terzavia extra brut, vendemmia 2010 , secco fragrante, effervescenza persistente e buona freschezza. Ottimo il Vecchio Sampieri del 1998 offerto sapientemente abbinato ai dolci siciliani di fine pranzo.
Questo viaggio marsalese, mi ha portata stavolta al di fuori del mondo di piccoli vignaioli che lavorano in biologico e biodinamica, ed ho colto l’occasione per sperimentare ed allenare ulteriormente le mie papille gustative, grazie alle numerose degustazioni.
Appassionata di vini bianchi e fermi – in particolare dei siciliani, nei quali sento un forte potenziale di crescita – ho apprezzato la degustazione di 16 tipologie di Grillo e delle grandi annate di vini bianchi siciliani. Interessanti il Grillo Kebrilla 2011 di Fina , fresco, agrumato ed elegante e “ la Luci” 2012 di Baglio del Cristo di Campobello , vino lucente, agrumato, con una nota salina , un grillo con un proprio carattere e diverso dal solito.
Chi afferma che i vini bianchi vanno consumati giovani ? Mi ha sorpreso per la sua freschezza e tenuta il Grillo 2001 di De Bartoli , giallo oro brillante alla vista, frutta matura , frutta secca al naso, un bicchiere dove si sente il mare e la sua freschezza dopo 12 anni; ricordo anche lo Chardonnay Sicilia 2006 di Tasca d’Almerita agrumi, spezie, fieno, buona consistenza e struttura, sapido e pieno, un vino capace di maturare ancora in bottiglia, come lo Chardonnay Chiarandà 2009 Contessa di Entellina, frutta secca, miele , nocciole e agrumi canditi…
Elogio inoltre la degustazione sapientemente condotta dal bravo sommelier Luigi Salvo dell’Ais Palermo, che ci ha accompagnati nel mondo di 14 Nero d’Avola, selezionati da tutto il territorio siciliano, permettendomi di fare numerosi confronti per le diverse caratteristiche. Notevole il Note Nere Nero d’Avola 2011 di Feudo Ramaddini , note erbacee, leggera nota speziata, equilibrato, armonico e pieno e il Donnatà 2011 di Alessandro di Camporeale, immersione in frutti rossi e nota balsamica. Piacevole e non complesso.
Non potrei non accennare al ricco pranzo del nostro ultimo giorno di permanenza, con i fantastici piatti dello chef Emanuele al ristorante “Le Lumie” ed in particolare il suo Cous Cous che “riassaporo” nei miei ricordi come una prelibatezza che capita di rado di sperimentare.
Davvero un’esperienza intensa di sole, sale, vini e cuore di Sicilia a Marsala in questo recente MarsalaWine, e il mio ringraziamento va a tutti coloro che lo hanno reso possibile.